Messaggio di marzo del Presidente Internazionale K.R. Ravindran

Qualche anno fa, mi è stato chiesto di parlare a un club Interact nella mia città natale di Colombo, Sri Lanka. E visto che ho sempre trattato molto seriamente le mie interazioni con i giovani del Rotary, ho preparato con cura i miei appunti e mettendo lo stesso impegno nella mia presentazione che dedico a qualsiasi altro evento. Dopo l’incontro, sono rimasto a chiacchierare con alcuni Interactiani, rispondendo alle loro domande e augurando loro un futuro brillante.

Uscendo all’esterno in quel pomeriggio d’autunno, sono rimasto abbagliato dal sole del tardo pomeriggio, e ho trovato riparo dietro una colonna in attesa della macchina che mi avrebbe prelevato.

Mentre me ne stavo lì in disparte, ho sentito parlare un gruppo di Interactiani che avevano ascoltato il mio intervento. Naturalmente ero curioso di sapere di cosa parlavano. Che cosa li aveva colpiti dalla mia presentazione? Ho capito subito che ciò che era rimasto impresso nella loro mente non era affatto quello che avevo pensato.

Non stavano parlando di ciò che avevo detto, delle storie che avevo raccontato, né della lezione che volevo impartire loro. Con mio grande stupore, il principale argomento della loro conversazione era la mia cravatta! Ho ascoltato divertito i loro commenti sui miei abiti occidentali, il mio background, il mio business; stavano dissezionando e discutendo su ogni dettaglio del mio aspetto e comportamento. Proprio quando stavano cominciando a speculare sul tipo di macchina che avevo, era arrivato il mio autista e sono uscito allo scoperto.

Vedendomi apparire in loro prossimità, erano rimasti sorpresi e forse un po’ imbarazzati, e rivolgendo loro un sorriso, sono salito in macchina salutandoli con un gesto della mano.

Non so quanto avessero imparato da me quel giorno, ma io ho imparato molto di più. Ho imparato che le lezioni che insegniamo col nostro esempio sono molto più potenti di quelli che insegniamo con le parole. Mi ero reso conto che come leader del Rotary e come persona di spicco nella comunità, ero diventato, nel bene e nel male, un modello per questi giovani. Avevo capito che ai loro occhi io rappresentavo un qualcosa e se avessero scelto di emularmi, lo avrebbero fatto in base a ciò che avevano osservato e non per quello che avevo detto loro.

Tutti noi nel Rotary siamo, in un modo o nell’altro, dei leader nelle nostre comunità e ci portiamo addosso la responsabilità che ne deriva. I nostri valori rotariani, i nostri ideali rotariani, non possono rimanere racchiusi nei confini dei nostri club. Dobbiamo portarli con noi ogni giorno. Ovunque siamo, a prescindere dalle persone con cui siamo e dalle attività che svolgiamo, rappresentiamo sempre il Rotary. E dobbiamo comportarci di conseguenza: per ciò che pensiamo, ciò che diciamo, ciò che facciamo, e come lo facciamo. Le nostre comunità, i nostri figli, non meritano di meno.