Lettera di marzo 2012 del Presidente Internazionale Kalyan Banerjee

Miei cari fratelli e sorelle nel Rotary,

nel primo messaggio che ho scritto per questa rivista, lo scorso luglio, ho citato Mohandas K. Gandhi, che aveva detto: “Devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.  E nei mesi successivi, ho avuto incredibili opportunità di viaggiare per il mondo Rotary e vedere come i Rotariani, ovunque essi siano, stiano mettendo in pratica tali parole.

Creare cambiamenti positivi significa, nella sua accezione più semplice, utilizzare le nostre conoscenze e risorse per risolvere un problema. Ma quando parliamo di risolvere i problemi umanitari in modo reale e duraturo, la conoscenza, le idee e le risorse non bastano per garantire risultati. Dobbiamo fare riferimento a qualcos’altro che non è meno importante: la sostenibilità.

Una soluzione sostenibile è quella che continuerà ad esistere anche dopo che i Rotariani che l’hanno proposta e promossa non ci saranno più. Questo significa che anche se il progetto ha origine nel Rotary, la comunità se ne approprierà. Questo, naturalmente, significa che quando una parte della pompa d’acqua si rompe, ci sarà una procedura da seguire per riparare e mantenere quella pompa funzionante, che sarà effettuata dalla comunità, senza dover rivolgersi al Rotary.

Il primo passo verso la sostenibilità è di capire il bisogno; ad esempio, il problema del gas per la cucina, molto comune nei Paesi in via di sviluppo. In molte aree, i forni solari sono una soluzione meravigliosa: sono poco costosi, si basano su una fonte energetica gratuita, non inquinante e inesauribile, e sono semplici da utilizzare e gestire.

Ma prima di andare in una comunità e tentare di risolvere i suoi problemi energetici con l’installazione di forni solari, dobbiamo comprenderne appieno la situazione, e guardare oltre il problema che ci si trova d’avanti. Forse i cibi locali devono essere cotti ad una temperatura superiore a quella del forno solare. Forse la zona è esposta a forti venti, ed i forni solari potrebbero essere spazzati via. Forse è una tradizione di quella regione iniziare la cottura prima dell’alba, che, naturalmente, non si può fare con un forno solare. Questi sono problemi a cui magari non si è mai pensato, ma che potrebbe portare all’utilizzo dei pannelli solari per riparare i tetti o tenere asciutto il mangime degli animali invece che per cucinare.

Se cerchiamo di apportare ​​cambiamenti, non basta dire: “Il mio metodo è il modo migliore”. Dobbiamo prestare ascolto e tenere gli occhi aperti, e non solo parlare. Noi potremo aiutare gli altri solo se ci diamo da fare con un’apertura mentale e con la consapevolezza, l’impegno e la perserveranza di mantenere le nostre promesse.