Lettera di settembre 2011 del Presidente Internazionale Kalyan Banerjee
Cari fratelli e sorelle del Rotary,
per l’anno 2011-12 abbiamo scelto il colore verde. Per quale ragione abbiamo scelto il verde? Perché è il colore della primavera, della nuova vita, delle foglie di colore brillante che stanno nascendo sui rami. E non vi sono dubbi che sia arrivato il momento di “rinverdire” il Rotary – sollevandone il grigio e sostituendolo con tutte le tonalità del verde.
Al Rotary, solo l’11 percento dei soci è sotto i quarantenni, mentre il 68 percento dei soci ha oltre cinquantanni, ed il 39 percento oltre i sessantenni. Non è difficile immaginare dove ci porteranno tra 10, 20 o 30 anni queste cifre, se non cominciamo a fare qualcosa adesso. Non basta trovare nuovi soci. Dobbiamo portare dei nuovi soci più giovani, che porteranno una boccata di ossigeno e nuova energia alla nostra organizzazione.
Come possiamo essere più attraenti per i soci più giovani, che sono tanto diversi dai giovani professionisti di una o due generazioni fa? Ecco, dobbiamo raggiungerli dove si riuniscono, e la maggior parte dei giovani naviga su Internet, su Facebook, su Twitter e usa l’e-mail, e lo smartphone. In poche parole, se un club non è presente su Internet per questi giovani non esiste affatto. Il sito web del club è il suo biglietto da visita, e deve essere attraente.
Più di ogni altra cosa, io credo che dobbiamo ritornare a pensare alla famiglia del Rotary. Dobbiamo guardare tutto il Rotary come una famiglia: Rotariani, le loro famiglie, Rotaractiani, Interactiani, studenti di Scambio giovani ed alumni, alumni della Fondazione, e così via. E dobbiamo considerare la conservazione come un’idea valida non solo per i Rotariani, ma per l’intera famiglia del Rotary.
Troppe volte, guardiamo all’esterno per trovare nuovi soci, e non vediamo le nostre nuove generazioni, che aspettano di essere chiamate a servire. Guardiamo loro per trovare nuovi soci capaci ed entusiasti, che in futuro potranno diventare presidenti di club, governatori distrettuali e leader del RI.
Noi dobbiamo assicurare alla famiglia del Rotary – passata, presente e futura – che la nostra generazione di Rotariani non sarà l’ultima. Davvero, in un certo senso, siamo tenuti a conoscere noi stessi per abbracciare la nostra famiglia del Rotary, e solo così potremo abbracciare l’intera umanità.