Messaggio di giugno del Presidente Internazionale K.R. Ravindran

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Roald Dahl, scrittore britannico e pilota della RAF, era anche un appassionato fotografo, e portava sempre con sé nelle sue avventure la sua amata macchina fotografica Zeiss. In tempi in cui ogni foto doveva essere laboriosamente sviluppata a mano, da negativi su pellicola o su lastra, mise insieme una collezione di centinaia d’immagini. Negli anni seguenti, queste foto furono per lui memoria visiva dei suoi viaggi, un modo per documentare e condividere le sue esperienze. Eppure, ha sempre detto che i suoi ricordi erano assai più vividi di quanto potessero riflettere le foto. Tanti eventi ed esperienze, diceva, semplicemente impossibili da fissare in foto; impossibile trasmetterli adeguatamente, né con immagini né con parole.

Le parole possono mancare, e le foto sbiadiscono; la mente è fallibile, e i dettagli si perdono. Ma ci sono esperienze, come dice Dahl, che non svaniscono: che si levano alte fra i nostri ricordi, anche dopo decenni, come un muro di fiamma. Che svetta per sempre sul paesaggio del nostro passato, a dividere le nostre vite in un prima ed un dopo.

Questa metafora mi ha accompagnato per tutto lo scorso anno mentre viaggiavo per il mondo per il Rotary. Perché davvero tutto quest’anno svetta, e rimarrà per sempre, come un muro di fiamma, nella mia mente, a dividere la mia vita in un prima e in un dopo.

Quando ripenso a questi 12 mesi, mi scorre negli occhi un vivido caleidoscopio di immagini, giorno dopo giorno, settimana per settimana. I genitori colmi d’ansia di Chandigarh, in India, accanto al letto del bimbo convalescente dell’intervento al cuore che lo ha salvato. Le accese bandiere del Nepal che sventolano su un intero villaggio ricostruito dopo un devastante terremoto. L’attonita venerazione in Piazza San Pietro al Giubileo dei Rotariani celebrato da Papa Francesco. In tutto il mondo raduni pieni di gioia: in tanti paesi, in tante lingue – con amici che ancora non avevo incontrato, fratelli e sorelle nel Rotary.

Servire come presidente del Rotary International è un impegno colossale, impossibile da comunicare davvero in immagini o con parole. È un muro di fiamma che resterà perenne nei miei ricordi, danzando alla luce, irrequieto nell’ombra. Mille immagini mi vorticano in mente, mille ricordi, mille emozioni. Insieme, formano un grande mosaico; insieme, rivelano l’opera, piena di luce e di gloria, delle vostre mani.

Mentre quest’anno rotariano arriva alla fine, io sono più che mai orgoglioso di far parte di questa grande organizzazione: che non impoverisce il mondo, ma lo rende più ricco; che porta speranza dove c’era disperazione; che solleva coloro che il fato ha abbattuto; che è un dono per tanti, e permette a ciascuno di noi di Essere un dono nel mondo.