Caminetto – Rotary Foundation

di Salvatore Ragusa

Preceduto da uno spettacolo itinerante sullo stesso tema, che ha fatto tappa ad Agrigento alcuni giorni prima, si è tenuto presso l’Hotel della Valle venerdì 16 novembre 2012 un caminetto sulla Rotary Foundation.

Numerosi ed importanti obiettivi sono stati raggiunti nel mondo grazie alla Rotary Foundation, ente no profit che può essere definito il “braccio armato del Rotary”, ha sottolineato introducendo i lavori il Presidente del club Silvio Lo Bosco.

Entrambe le iniziative si inseriscono quindi a pieno titolo nel quadro delle attività rotariane riferite al tema della Fondazione; cui il mese di novembre è appunto tradizionalmente dedicato.

Alla presenza di un uditorio particolarmente folto hanno relazionato nell’ordine: Gigi Attanasio, Presidente della Commissione Rotary Foundation del club nonché Assistente del Governatore per l’Area Akragas, ed i soci Giuseppe La Mendola e Ottavio Sodano, delegato del club per le sovvenzioni del Fondo Permanente oltre che coordinatore della relativa sottocommissione il primo, coordinatore della sottocommissione Contributi Annuali Polioplus il secondo. 

“Parliamo di Rotary: la capacità di guardare avanti rispettando le tradizioni” questo il titolo dell’intervento di Gigi Attanasio, il quale ha preliminarmente posto l’accento sulla crisi di valori che può certamente trovare forme di recupero facendo ricorso ai principi della “buona famiglia”. A tal proposito – ha continuato – appare necessario puntare su uno sviluppo qualitativo dell’effettivo prima ancora che quantitativo, non perdendo di vista il mai sopito richiamo al criterio delle classifiche. Amicizia ed affiatamento rappresentano da sempre requisiti essenziali per essere rotariani. E per esserlo piacevolmente; senza pertanto rinnegarne alcuni momenti conviviali e ludici.

A seguire Giuseppe La Mendola ha approfondito gli scopi della Rotary Foundation ed il percorso evolutivo sin dal lontano 1917, anno della sua costituzione. Ha posto particolare accento sugli incrementi nella dotazione del Fondo e sui meccanismi di funzionamento partecipati (share) che consentono l’accesso alle sovvenzioni e ad altre forme di finanziamento. La Fondazione – ha poi ricordato – si è spesa con grande energia per l’eradicazione della poliomielite con l’avvio, nell’anno 1985, del Programma Polio Plus tuttora in corso.

Ad illustrare, invece, verso dove muoverà il Rotary in una prospettiva di medio-lungo periodo è stato Ottavio Sodano. Con il lancio in particolare del Piano di Visione Futura, a sua volta parte del Piano strategico della Rotary Foundation, quindi mediante lo sviluppo di Progetti pilota e la previsione di meccanismi semplificati di accesso alle sovvenzioni che continueranno ad operare all’interno delle sei aree di intervento alle quali il Rotary si rivolge. 

A conclusione gli interventi programmati dei soci Cosimo Antonica e Salvatore La Gaipa, i quali hanno illustrato alcune ipotesi progettuali in corso di valutazione in rappresentanza dei componenti il gruppo di lavoro costituito da Fernanda Fiandaca, Salvatore Ragusa e Luca Vetro.

Fra i più rilevanti: il sostegno al CAV – Centro per l’Aiuto alla Vita – che già in passato ha dato ottimi risultati nell’Area della salute materna ed infantile. Ed ancora, un progetto da inserire nell’Area alfabetizzazione ed educazione volta a diffondere informazioni, mediante la pubblicazione di opuscoli ed il coinvolgimento di istituzioni e cittadinanza, sulle modalità di raccolta differenziata dei rifiuti; da intendersi quali risorsa per la collettività anziché meri scarti. Allo studio anche la possibilità di coinvolgere il Rotary nell’analisi del territorio di Agrigento, con particolare cura verso la riscoperta delle testimonianze culturali meno note, di cui traccia evidente si ha preminentemente nel centro storico, a beneficio di un’offerta che si sforzi di intercettare i flussi turistici anche sotto l’aspetto di una mobilità sostenibile per una migliore fruibilità dei monumenti nascosti. Per terminare: un’attività di formazione sui diritti e doveri degli immigrati regolari finalizzata alla integrazione e solidarietà sociale di questi ultimi, tenuto conto delle numerose comunità esistenti sul territorio agrigentino, ad esempio stilando la Carta dei diritti e dei doveri degli immigrati per un loro miglior vivere armonico con il contesto che li accoglie.

Registrato in conclusione un intervento di Paolo Minacori che, nella sua qualità di delegato della Rotary Foundation, ha ricordato l’importanza delle contribuzioni volontarie che, a loro volta, attraverso i meccanismi istituzionali rotariani fanno poi in gran parte ritorno verso i distretti di provenienza.

Grazie all’immancabile supporto di Leonardo Grado, l’esposizione dei relatori è stata arricchita dalla proiezione in sala di filmati e slides esplicative.