Messaggio di dicembre del Presidente Internazionale K.R. Ravindran

Quando l’esercito canadese liberò i Paesi Bassi nel 1945, la nazione era sull’orlo della fame. Osservare la sofferenza subita da tante persone aveva commosso tutti, in particolare la sofferenza dei bambini. Quattro soldati canadesi in missione a Apeldoorn quell’anno decisero di rendere il Natale speciale per il maggior numero di bambini olandesi possibile.

Insieme, si erano rivolti agli altri soldati, raccogliendo barrette di cioccolato e gomme da masticare, caramelle e fumetti. Nei momenti liberi, costruirono camion giocattolo con legno e altro materiale disponibile, rischiando anche di essere scoperti dalla polizia militare, oltre a vendere le loro razioni di sigarette al mercato nero, e usando i soldi ottenuti per comprare bambole di stoffa. Portando nel cuore la nostalgia della propria famiglia lasciata a casa, ognuno di loro incanalava le proprie energie su quei bambini per i quali rendere più gioioso il Natale.

Entro il 1º dicembre, erano pronti 4 sacchi pieni di regali e i soldati non vedevano l’ora che arrivasse la data del 25. Due giorni dopo, però, essi scoprirono che la loro data di partenza per ritornare nel Canada era il 6 dicembre, molto prima di Natale. Decisero pertanto che la cosa migliore da fare era portare subito i sacchi all’orfanotrofio del posto.

La notte prima della loro partenza, i quattro commilitoni decisero di andare all’orfanotrofio, e uno di loro si travestì sfoggiando una barba bianca e un cappello rosso. Mentre erano per strada, i soldati furono sorpresi di sentire suonare le campane a festa e le case illuminate, anche se mancavano alcune settimane al Natale. All’arrivo all’orfanotrofio, i quattro videro due dozzine di bambine e bambini che stavano cenando. A pochi mesi dalla fine della guerra, il cibo era ancora scarso, il loro pasto era misero e i loro volti ancora pallidi e magri.

“Babbo Natale” bussò tre volte al portone. Come per miracolo, dopo un momento di completo silenzio un prete aprì la porta. La sua espressione calma si animò, e i bambini dietro di lui eruppero in un grande grido di gioia: tutti si misero a correre verso Babbo Natale arrivato con tre settimane d’anticipo, ma comunque puntuale. Perché, nei Paesi Bassi, il 5 dicembre si celebra la festa di San Nicola (Sinterklaas).

Per circa un’ora, la gioia caotica continuò, con l’apertura dei regali, l’assaggio dei dolci e la distribuzione delle bambole. Tutti i giocattoli, le caramelle e cioccolati vennero consegnati ai bambini che aspettavano pazientemente il loro turno. Dopo aver ringraziato i soldati, un bambino si rivolse in olandese al prete che sorrise e accennò col capo. I soldati chiesero: “Cos’ha detto?”, e il prete con gli occhi in lacrime rispose: “Te lo avevamo detto che sarebbe arrivato”.

Quando diamo gioia al mondo, non la sacrifichiamo per noi, ma la moltiplichiamo. Mentre ci accingiamo a entrare in questa stagione di donazioni, moltiplichiamo i doni che ci sono stati dati condividendoli con il prossimo. Con gesti premurosi, attenzioni e generosità, nei nostri club e attraverso la nostra Fondazione, noi possiamo mettere in pratica il nostro motto: Siate dono nel mondo.